prevenzione salute mentale
Prevenzione primaria – descrizione – prevenire crisi – problemi con i tuoi – fattori di rischio vicini
Articoli curato Psicologo Vittorio Mendicino di Roma , sulla prevenzione della salute mentale.

Prevenzione secondaria – descrizione – Prevenzione terziaria – descrizione
Un terapeuta deve essere capace di amare uno psicotico o un delinquente e perlomeno di interessarsi con calore al paziente ”bordeline”. Le tendenze personali del terapeuta possono influenzare profondamente le indicazioni e la prognosi.“(Leo Stone) citaz. di Arnold Rothstein sul n°109 Gli Argonauti”
Informazioni per fare prevenzione
Accorgersi che qualcosa non va.
- incapacità di dormire, scambio del giorno con la notte;
- isolamento sociale, ritiro, timore e sospettosità;
- saltare le lezioni, non andare al lavoro, evitare di uscire;
- incapacità di concentrazione, sguardo fisso, vaghezza;
- eccesso di medicine, e/o alcolici, azioni ripetitive, capricci con cibi, (eccesso rifiuto, speciali gusti);
- scadimento dell’igiene personale, eccentricità nel vestire;
- frequenti spostamenti, viaggi e lunghe passeggiate che non portano da nessuna parte;
- sensibilità inusuale agli stimoli (rumori, luce) bassa tolleranza agli stimoli;
- inadeguata preoccupazione per argomenti spirituali o religiosi;
comportamento bizzarro; - conversazione che non ha senso, molto astratta, apparentemente profonda ma illogica e incoerente, (pensieri e comportamenti che girano intorno a una sola idea).
INDICAZIONI DELL’O.M.S Per INDIVIDUARE L’INSORGENZA DI CRISI:
Informazioni per fare prevenzione
Accorgersi che qualcosa non va.
- incapacità di dormire, scambio del giorno con la notte;
- isolamento sociale, ritiro, timore e sospettosità;
- saltare le lezioni, non andare al lavoro, evitare di uscire;
- incapacità di concentrazione, sguardo fisso, vaghezza;
- eccesso di medicine, e/o alcolici, azioni ripetitive, capricci con cibi, (eccesso rifiuto, speciali gusti);
- scadimento dell’igiene personale, eccentricità nel vestire;
- frequenti spostamenti, viaggi e lunghe passeggiate che non portano da nessuna parte;
- sensibilità inusuale agli stimoli (rumori, luce) bassa tolleranza agli stimoli;
- inadeguata preoccupazione per argomenti spirituali o religiosi;
comportamento bizzarro; - conversazione che non ha senso, molto astratta, apparentemente profonda ma illogica e incoerente, (pensieri e comportamenti che girano intorno a una sola idea).
INDICAZIONI DELL’O.M.S Per INDIVIDUARE L’INSORGENZA DI CRISI:
Informazioni per fare prevenzione
Accorgersi che qualcosa non va;
– incapacità di dormire, scambio del giorno con la notte;- isolamento sociale, ritiro, timore e sospettosità;
– saltare le lezioni, non andare al lavoro, evitare di uscire;- incapacità di concentrazione, sguardo fisso, vaghezza;- eccesso di medicine, e/o alcolici, azioni ripetitive, capricci con cibi, (eccesso rifiuto, speciali gusti);
– scadimento dell’igiene personale, eccentricità nel vestire;- frequenti spostamenti, viaggi e lunghe passeggiate che non portano da nessuna parte;
– sensibilità inusuale agli stimoli (rumori, luce) bassa tolleranza agli stimoli;
– inadeguata preoccupazione per argomenti spirituali o religiosi; comportamento bizzarro;- conversazione che non ha senso, molto astratta, apparentemente profonda ma illogica e incoerente, (pensieri e comportamenti che girano intorno a una sola idea).INDICAZIONI DELL’O.M.S Per INDIVIDUARE L’INSORGENZA DI CRISI:
Nella carta di Ottawa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, WHO 1986, si definisce che il modo
migliore per prevenire le malattie e i disturbi PSICHICI è quello di migliorare il livello dei fattori protettivi
e di diminuire i fattori di rischio.
In accordo con molti autori sentiamo di poter individuare le primarie “esperienze” protettive prevalentemente nella soddisfazione delle elementari esigenze umane quali: allattamento dell’infante al seno e accudimento a carico della madre, rapporti interpersonali, gruppo di appartenenza, famiglia, religione, vita affettiva.
I fattori di rischio individuati sono invece: cattivo accudimento del lattante, ossia dare al bambino e alla
nuova persona un ambiente fatto di abbandoni, separazioni, rotture, esclusioni, caos affettivi, anonimia ,
livelli elevati di “stressor”, deprivazione di un proprio gruppo di appartenenza organizzato).
La prevenzione “classica” viene distinta in primaria, secondaria e terziaria (Caplan).
LA PREVENZIONE PRIMARIA interviene sull’ “Incidenza”, agisce nel ridurre la probabilità che insorgano i disturbi mentali. Dovrebbe operare anche in assenza di sintomi o disturbi conclamati, quindi sulle cause, sul fenomeno da prevenire, su famiglia, scuola, ambiente.
Rientra nella prevenzione primaria la richiesta di aiuto, di chiarificazione, di un consulto precauzionale rivolto magari ad un esperto psicoterapeuta, qualora si ritenga di trovarsi in presenza di un qualcosa che sfugge,
che non si comprende, che suscita ansia, tanto più quando la storia familiare eredita situazioni di disagio.
Si fa prevenzione «primaria» quando si interviene al fine di evitare l’insorgenza del problema.
L’educazione a stili di vita sani, la cura e il monitoraggio dell’ambiente famiglia, dei rapporti con i figli, con i compagni di classe, con gli insegnanti, sono da considerare ottimi “vaccini” contro l’evoluzione negativa del disagio.
LA PREVENZIONE SECONDARIA interviene sulla “prevalenza” per ridurre la durata e la diffusione del
disturbo. Agisce precocemente, alla comparsa delle prime avvisaglie del malessere, quando compaiono
piccole “screpolature” comportamentali.
LA PREVENZIONE TERZIARIA interviene nel ridurre le “conseguenze” del disturbo, le recidive e la cronicizzazione. Agisce dopo che il male si è già conclamato, punta a ridurre la diffusione, l’aggravamento,
la cronicizzazione.

Il disturbo mentale in primo luogo è una malattia della civiltà, del progresso, del consumismo, dell’anonimia, della distruzione della cultura naturale e consolidata, sostituita sbrigativamente con culture artificiali e falsificate. Siamo passati in maniera troppo repentina dalla cultura contadina alla cultura delle “veline”, dalla cultura della famiglia alla cultura del “single”, dalla cultura del lavoro alla cultura della finanza.
Un buon elemento di prevenzione risiede anche nel produrre una maggiore consapevolezza e informazione sul fatto che esiste una grave implicazione fra le modalità di accudimento dei figli e la nascita dei disturbi psichici.
Il fallimento della coppia genitoriale, la depressione materna, la conflittualità persistente nella coppia
parentale, la difettosa comunicazione affettiva dei genitori, l’accudimento “multiplo”, sono da considerare
alcuni fra i più importanti fattori di rischio esistenti, dovrebbero quindi essere meglio monitorati e “curati”.
Si dovrebbe indurre secondo noi ad una maggiore collaborazione tra la medicina generale e gli studi di psicoterapia, sviluppare una buona pratica di psicoterapia territoriale, di psicologia attiva, migliorare la comunicazione fra medici di base e psicoterapeuti.
E’ assolutamente necessario che la battaglia contro la “malattia mentale” venga combattuta da tutti, perché interessa tutti.
Ad esempio gli insegnanti possono fare molto, a volte più delle famiglie e degli stessi professionisti, anche perché passano molto tempo assieme ai ragazzi, sono coinvolti nel gruppo classe, li seguono in un periodo
della vita ancora molto plasmabile. Tutelano i ragazzi nel mantenere i rapporti con la loro realtà aiutandoli a non cedere alle tentazioni indotte dal “problema” che indica loro la strada all’isolamento, alla rinuncia, alla etichetta rassicurante. Possono stimolare la nascita di un formidabile “gruppo classe” capace di elaborare, contenere e sanare le eventuali fragilità. Possono rendersi inoltre promotori di esperienze vive, cimentandosi con l’esperienza del vivere umano.
John Bowlby e Mary Ainsworth sostengono che lo sviluppo armonioso della personalità del bambino
dipenda da un adeguato attaccamento alla figura materna.
Winnicot in un atto di sintesi sostiene che nel modo in cui la madre tiene in braccio il suo bambino “Holding”
si esprime la sua principale e determinante funzione materna.
Gli “stressful life events” sono fattori psicosociali di concausa nello scompenso psicotico,
Il fatto scatenante di un disturbo psicotico (dispiacere, separazione, sfratto ) è da considerare una
concausa che unitamente ad altri fattori, quali la particolare vulnerabilità, il temperamento individuale, la particolare struttura dell’Io, lo rende un potenziatore, un acceleratore del disturbo psicotico; è il modo soggettivo
di vivere lo stressor, per via della storia personale, il perno che mantiene o rompe l’equilibrio. Infatti lo
stesso dispiacere in persone diverse provoca reazione diversa
INDICAZIONI DATE DALL’O.M.S. (ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’) PER INDIVIDUARE L’INSORGENZA DI CRISI.
conoscere per prevenire incapacità di dormire, scambio del giorno con la notte;
Fattori di concausa nell’insorgenza dei disturbi psichici.
Esiste una sostanziale concordanza, degli autori in materia di salute mentale, sul fattore di rischio esercitato da alcuni indici che riportiamo qui di seguito in maniera sintetica e non esaustiva. Tali indice di rischio vengono tenuti in debita considerazione sia nell’ambito delle ricerche scientifiche che nei colloqui psicodiagnostici e psichiatrici.
Fattori di rischio sull’insorgenza di disturbi psichici:
Madre naturale psicotica, morta suicida, alcolista, depressa, tossicodipendente.
Conflitti coniugali continui nella coppia.
Allattamento non al seno.
Svezzamento troppo precoce.
Figura paterna di scarso rilievo pedagogico.
Coppia genitoriale soli, senza una comunità d’appartenenza.
Madre con personalità rigida ed anaffettiva.
Padre disimpegnato e periferico.
Separazione della coppia genitoriale.
Tendenza dei membri della coppia genitoriale a svalutare l’altro.
Tendenza dei membri della coppia genitoriale a denigrare la famiglia d’origine dell’altro.
Madre depressa.
Padre ex-etilista, disimpegnato.
Madre con passato di istituzionalizzazione.
Perdita precoce della madre.
Accudimenti multipli.
Vita intima, affettiva e sessuale della coppia, senza gioia.
Madre adottiva con passato di istituzionalizzazione .
Madre fragile, immatura.
Padre etilista, tossicodipendente.
Confusione dei ruoli genitoriali.
Violenza sessuale da parte del padre.
Affido prolungato alla nonna materna, anaffettiva ed autoritaria.
Padre iper esigente e punitivo.
Madre mascolina e padre femminilizzato.
Familiarità per enuresi e depressione.
Padre con personalità schizoide e tratti sadici.
Madre narcisista con tratti evitanti.
Maltrattamento da parte di entrambi i genitori.
Rapporto simbiotico con la madre.
Madre anaffettiva evitante..
Multiple figure di accadimento. Madre simbiotica.
Separazione dei genitori.
Depressione materna.
Familiarità per depressione nel ramo materno.
Contesto familiare caotico ed invischiato, con inversione dei ruoli
Madre fragile ed immatura,
Dipendente dalla famiglia di origine
Madre iper controllante ed intrusiva
La presenza di questi indici non è automaticamente causa di disturbi psichici, ma è concausa ,
se sommata ad altri indici , il “vaso trabocca”. isolamento sociale, ritiro, timore e sospettosità; saltare le lezioni, non andare al lavoro, evitare di uscire; incapacità di concentrazione, sguardo fisso, vaghezza; eccesso di medicine e/o alcolici, azioni ripetitive, capricci
con cibi (eccesso rifiuto, speciali gusti); scadimento dell’igiene personale, eccentricità nel vestire frequenti spostamenti, viaggi lunghe camminate che portano da nessuna parte; insensibilità inusuale agli stimoli (rumore , luci ) bassa tolleranza agli stimoli; inadeguata preoccupazione per argomenti spirituali o religiosi; comportamento bizzarro; conversazione che non ha senso, molto astratta, apparentemente profonda ma
illogica ed incoerente (pensieri e comportamenti che girano intorno ad una sola idea). Approfondimenti sulla prevenzione della salute
Lo psicologo dovrebbe essere impegnato ancora di più nella prevenzione.
John Bowlby e Mary Ainsworth hanno contribuito a dimostrare come lo sviluppo armonioso della personalità del bambino dipenda da un adeguato attaccamento alla figura materna.
I disturbi mentali più gravi sono le psicosi
15 regole per non ammalarsi psicologicamente.
Dr: Vittorio Mendicino (psicologo – psicoterapeuta) info@psicologiaeterapia.it