la psicoterapia come cura
metodo, descrizione, teoria, tecnica
La psicoterapia: descrizione del metodo di cura
La psicoterapia è un metodo di cura dei disturbi psichici e psicofisici, derivati da motivi sia consci che inconsci attraverso la relazione analitica.
La psicoterapia come metodo di cura dei disturbi psicologici e relazionali
La psicoterapia è indicata per qualsiasi disturbo “di natura psicologica” che ostacola il normale corso della vita, il benessere, la crescita. Viene indicata comunque per quei disturbi che risultano essere invalidanti alla salute psicofisica e relazionale.
Un tempo veniva applicata solo per le nevrosi, oggi alla luce di ulteriori studi teorici e clinici, trova applicazione anche nelle psicosi, nelle malattie psicosomatiche, nei disturbi sessuali.
E’ lo psicoterapeuta con la sua formazione professionale, con la sua esperienza, con la sua capacità empatica a determinare l’applicabilità psicoterapeutica nei confronti dello specifico quadro clinico.
Le persone affette da gravi disturbi psicologici, vivono una forte ostilità nei confronti dei genitori e delle persone più vicine; mentre questi ultimi credono di agire sempre per il loro bene con amore, pazienza e tempo.

A titolo d’esempio esplicativo possiamo dire che se si ha la tendenza ad essere marcatamente aggressivi o seduttivi , se si tende a soffermarsi molto sui particolari, sulle offese , sulla madre, sugli animali; Se si sbanda spesso come una macchina, se ci si impegna troppo ad essere persuasivi come un venditore si porta in maniera involontaria nella seduta con lo psicologo tutto questo materiale che contiene curvature, impronte , scollegamenti, transfert, molto utili per il lavoro psicoterapico. Infatti le tendenze, le sofferenze, le gelosie, (odio-amore) caratterizzeranno la seduta d’analisi, nel rapporto con lo psicoterapeuta (persona) e diventeranno materia di “costruzione in analisi”.
La seduta puo svolgersi , a secondo del modello terapeutico e dello specifico caso, con il paziente disteso sul lettino e lo psicoterapeuta (psicoanalista) dietro, fuori dalla portata dello sguardo del paziente, oppure con il paziente e l’analista su due poltroncine una di fronte all’altra.
Lo studio dello psicologo clinico non dovrebbe offrire troppe variazioni di volta in volta con arredi, odori, suoni
e situazioni troppo diverse , ma dovrebbe mantenersi stabile e familiare.

Lo psicologo clinico valida quanto sente nella relazione con il paziente, lo confronta orizzontalmente con la storia del paziente, lo valida e agisce con una manovra interpretativa evolutiva ed emancipativa .
La seduta normalmente dura un po’ meno di un’ora; in modo che ci sia un piccolo intervallo fra un paziente e l’altro (privacy).
La frequenza media è di due sedute settimanali, possono esserci specifiche situazioni che si attestano ad una seduta settimanale oppure a tre .
Frequentemente si presenta anche il bisogno di una psicoterapia di sostegno o di mantenimento con una frequenza meno regolare.
La sensazione che si vive dopo una seduta di psicoterapia può essere di sollievo ma anche di appesantimento ,simile a come quando si assume una terapia farmacologica.
In altri termini la seduta di psicoterapia assomiglia ad una palestra mentale, relazionale ed emotiva con il trainer.
Visto da un’altra prospettiva assomiglia ad una scansione per individuare con la moviola i nodi problematici della vita passata ed attuale .
psicoterapia-poltrone – lettino-psicoanalisi
psicoterapia sulle poltrone
lettino d’analisi
Oggigiorno la psicoterapia è diventata trattamento elettivo di tutti i disturbi psichici, di quelli caratteriali e psicoaffettivi, dell’età evolutiva, dell’età adulta, quelli sessuali, dell’umore, dell’identità.
La psicoterapia viaggia dentro le modalità e le qualità della relazione interpersonale soggettiva, attraverso
L’aggressività, l’ostilità , il rancore e il bisogno di vendetta che l’individuo sente nei confronti dei membri della propria famiglia, delle persone più care; vengono auto-interpretati sempre, come atti di giustizia in risposta a torti subiti.
Questi sentimenti possono condurre in un mondo in cui prevalgono atmosfere colme di segnalazioni: “minaccia di pazzia !”. Nel caso in cui il soggetto non rivela agli altri i suoi vissuti (perché questi non capirebbero), o di “pazzia conclamata!!”, quando i pensieri e le azioni ostili vengono espresse e/o messe in atto senza remore.
Qualsiasi parola o azione che il “il paziente menzionato” riceve, viene vissuta e tradotta col vocabolario del negativo, del “dov’è l’inganno”.
Si sente costantemente attaccato e questo causa la sua ostilità “per legittima difesa”
Sacha Nacht, parla della “cura analitica” come una esperienza biologica e della paura come nucleo unico di ogni elemento patogeno. L’analisi come esperienza correttiva dei disturbi funzionali con rispecchiamento nel sistema fisiologico.
La Psicoterapia cura Winnicott
La psicoterapia per curare disturbi psicologici.
La cura dei disturbi psichici non può prescindere dal sanare le sanguinanti ferite affettive, (madre) relazionali, (genitori) emotive, (corpo-sensitive) del paziente . Questa cura viene svolta in maniera specialistica dalla psicoterapia psicoanalitica, ma anche da altre psicoterapie ed esperienze di vita che possono giungere come fortunate e salutare. Gli psicofarmaci che pur possono dare un grande aiuto, da soli non possono curare il male.
La psicoterapia possiamo immaginarla come se fosse il processo di coltivazione di una delicata relazione in serra, con a capo lo psicologo psicoterapeuta
La riuscita del buon “lavoro di coltivazione”, del gioioso e rigoglioso processo di concimazione, di crescita, di fioritura, di fruttificazione della relazione paziente-terapeuta, si costituisce come esperienza che rettifica e sana le ferite e i disturbi.
L’interpretazione analitica, che è un processo graduale e ripetitivo, deve sempre funzionare a vantaggio del paziente , non dello psicologo.
L’interpretazione è, comunque, sbagliata quando:
è tardiva
– è precoce
– è troppo “vestita” o troppo poco “vestita”
– non si attacca perché “scivola”
– non funziona
FATTORI CHE COMPAIONO NELLA RELAZIONE PSICOTERAPICA
L’esperienza del vivere “l’altro” come una presenza che ci sostiene, ci comprende, ci dà informazioni,
RIDUCE IL CARICO DELL’ANSIA
CI FA SPERIMENTARE UNA SITUAZIONE DI ALLEANZA che rende possibile la comparsa
dell’ OTTIMISMO e della SPERANZA.
Questi poi spianano la strada alla possibilità di poter individuare strategie per affrontare i problemi.
Psicologo che cura con psicoterapia disturbi psicologici.
Il setting in psicoanalisi e nella psicoterapia.
Lo psicologo oggi parla di setting in molte circostanze.
Il primo ad usare la voce “setting”, nel senso in cui viene inteso in psicoanalisi, è stato Winnicot nel 1955, al XIX Congresso Internazionale di Ginevra.
Per setting intendiamo lo spazio psicologico o campo mentale, nel quale si svolge l’incontro analitico (paziente-terapeuta). Include anche le regole e gli accordi che vengono stabiliti come, per esempio, orari, onorari, luogo delle sedute analitiche.
Oggi a seguito dell’applicazione della psicoanalisi ovvero della sensibilità psicoanalitica in ambiti diversi “Comunità Terapeutiche come metodo psicoterapeutico di cura , Gruppi di lavoro” il setting include aree e regole più vaste e diverse di un tempo.
Il setting come variabile costante , delimita lambito delle altre eventuali variabili.
L’interpretazione in analisi si accorda con il setting per potersi validare
Il setting è istituzionale ma anche personale, è anche una variabile indipendente all’interno di un sistema di variabili dipendenti
Nella psicoanalisi il setting assume un ruolo importante.
Durante la seduta di psicoterapia lo psicologo ha bisogno sempre di monitorare il setting .
Il setting in senso metaforico può essere considerato come la camera operatoria dello psicologo : Uno spazio operativo protetto, asettico, che deve assolvere a certi requisiti standard.
Il setting è un concetto introdotto in psicoanalisi per regolamentare , o meglio per dare valore alle norme standard che ruotano attorno alla seduta d’analisi. Successivamente il concetto è stato impiegato in molti altri ambiti. Lo psicologo psicoterapeuta ne fa un uso paragonabile all’esposimetro del fotografo.
Lo psicoterapeuta e l’interpretazione analitica.
Lo psicologo e l’interpretazione analitica
Le persone con gravi disturbi psicologici si trovano a vivere ostilità nei confronti dei genitori (e delle persone più vicine) anche se questi sentono di dare ai propri figli molta pazienza, tempo e amore.
L’aggressività, l’ostilità , il rancore ed il bisogno di vendetta rivolto verso le persone della propria famiglia e, quindi, verso le persone più care vengono sempre auto-interpretati come atti di giustizia in risposta a torti subiti.
Questi fatti possono condurre in un mondo psichico di “ nascente pazzia”. In questo caso, i pensieri ostili e catastrofici vengono vissuti ma non vengono rivelati agli altri.
Sono già nel luogo della “pazzia conclamata”, quando questi pensieri ostili vengono espressi e/o attuati. (vogliamo ricordare comunque che questa è una descrizione parziale e schematica).
Quando si determinano queste situazioni, qualsiasi parola od azione che il “il paziente” riceve viene vissuta e tradotta col vocabolario del negativo, del “dov’é l’inganno?”.
Si sente costantemente attaccato e questo spiega la sua ostilità “per legittima difesa”.
L’interpretazione analitica, che è un processo graduale e ripetitivo, deve prima di tutto funzionare
come un aiuto al paziente. Facilita il recupero degli strumenti utili a “relazionarsi più agevolmente con pensieri e affettivita’ ”.
La costruzione in analisi affianca e si allea con l’interpretazione.
L’interpretazione dello psicoterapeuta (psicoanalista) può suonare come:
SMASCHERAMENTO, UMILIAZIONE, RIFIUTO, LODE, INCORAGGIAMENTO, SEDUZIONE, RICOMPENSA.
Lo psicologo quando interpreta il materiale del paziente si rifà alla la propria scuola di riferimento.
Psicologo psicoterapeuta di Roma sud rif.:Metro A,Tuscolana, Porta Furba, Cinecittà, Quadraro, Don Bosco, Appio Tuscolano, Appia, Casilina,
Via Marco Decumio,15 Roma Tel.3495760842